Storia 

Fiano Romano

La cittadina è bella e tranquilla adagiata tra pianure e dolci colline. Grazioso il suo centro storico e ordinata, nelle maggioranza, la sua periferia. Il nome le deriva dalla romana gens Flavia che ivi aveva terreni coltivati (gli storici “campi Flavini) accomunato poi a Fanum (tempio) e riferibile al famoso santuario della Dea Feronia (parco archeologico agli inizi della città) e attiguo il casello autostradale della A1.

Santuario Dea Feronia

L’abitato ha origini antichissime nel Bronzo finale (XII-XIII secolo a.C.) zona di mercati e scambi tra le genti Falische, Sabine, Etrusche, Latine come accertato dai reperti ritrovati.
Roma la assoggettò facendone una colonia (Colonia Julia Felix Lucus Feroniae) assegnandone ai suoi legionari vasti appezzamenti di terreni che questi convertirono anche con l’olivo e la vite, a vere e proprie oasi di prosperità, condivisi da eminenti senatori romani che qui, e vicino l’urbe, avevano trovato il loro “buon ritiro”. In epoca augustea trovò dominio e abitazione Lucio Volusio Saturnino (console e magistrato romano 60 a.C. – 20 d.C.) e sono visibili i resti della sua ricca villa detta dei Volusii.

Lucio Volusio Saturnino

Nel Medioevo Fiano passò ai monaci di S. Silvestro del Monte Soratte, e in seguito all’Abbazia Imperiale di Farfa sino a che nel XIII secolo ai Monaci di S. Paolo fuori le mura di Roma.
Il Rinascimento vide dominare gli Orsini e successivamente nel 1600 gli Sforza, i Ludovisi-Ottoboni e alla fine dell’800 divenne da feudo, proprietà del commendatore e latifondista Carlo Menotti.

Villa dei Volusii

Dopo la II guerra mondiale e sino agli anni 60, le lotte contadine posero fine ai grandi latifondi e del Menotti e dei tanti grandi proprietari terrieri, ridistribuendo le terre. E alla fine di quegli anni e con la costruzione e svincolo dell’autostrada A1, la città si ampliò prima urbanisticamente e successivamente commercialmente, ritornando crocevia di popoli ed interessi e che culminò con la lungimirante opera dei suoi amministratori, con la creazione di un vasto centro industriale sempre in ampliamento e che annovera insieme a centinaia di società produttive, realtà importanti come i centri Brs, Lgs, Conad-carni, e Todis ed ultimo l’imponente centro di smistamento del colosso Amazon.

Centro Amazon

E da ciò che il comune risulta il terzo nella provincia, come indice nell’occupazione del lavoro. I suoi amministratori nel tempo, e con poche eccezioni, sono sempre stati all’altezza nel compito di condurre una cittadina in perenne sviluppo economico e socio-abitativo, e pur nelle tante pecche dovute alla rivoluzione sociale e degli immigrati e dei “digitalizzati ed informatici” cittadini, non si sono mai persi d’animo, e la città ne è esempio. Certamente ancora il centro manca, manca non tanto di servizi quanto di avvenimenti e manifestazioni di grande apporto e di rilevanza sociale che non l’adegui alle tante città dormitorio che gravitano intorno alla capitale. Ed è precipuo compito, e passata questa “piena” amministrativa che ha portato in città un “commissario prefettizio”, di chi avrà i voti necessari a governare, di fare scelte oculate in tal senso e dotare i cittadini tutti di nuovi intrattenimenti e svaghi, e perché no, nuove opportunità economiche e senza andare altrove.

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